Metal-Interface si preoccupa di proteggere la vostra privacy: quando inviate una richiesta o ponete una domanda, i vostri dati personali vengono trasmessi al fornitore interessato o, se necessario, a uno dei suoi responsabili regionali o distributori, che sarà in grado di fornirvi una risposta diretta. Consultate la nostra Informativa sulla privacy per saperne di più su come e perché trattiamo i vostri dati e sui vostri diritti in relazione a tali informazioni. Continuando a navigare nel nostro sito, accettate i nostri termini e condizioni d'uso.

  • Penuria di piegatori o difficoltà a farli restare: come fare?
    Speciale piegatura Articolo tecnico

    Penuria di piegatori o difficoltà a farli restare: come fare?

Inviato da a.merlet.securite il Dom 10/11/2019 - 19:19
Contenu
  • Photo: copyright Bystronic

    Linkedin

     

    Gérard Boudesocque - AMADA introduce l'argomento: «Gli industriali hanno grossissime difficoltà nel trovare manodopera qualificata e soprattutto addetti piegatori. Questo perché il candidato ideale dev'essere capace non solo di leggere e interpretare i progetti, ma anche di programmare le macchine, ecc

    In effetti la programmazione delle presse piegatrici necessita di competenze tecniche importanti, come calcolare, immaginare il pezzo in 3 dimensioni, cioè avere una visione d'insieme dello spazio, leggere un progetto, correggere un angolo, rimediare ad un errore di sviluppo, ecc.

    E, come spiega Serge Bourdier – Salvagnini, il piegatore deve anche «saper accompagnare un pezzo sulla pressa, cosa non semplice. Quando si posiziona il pezzo sulla matrice, bisogna sapere che questo verrà inevitabilmente spostato, per cui è necessario accompagnare il movimento. Ed è un gesto subìto, perché è la pressa ad imporre la velocità

    Gaëtan Benoit - AIMM  condivide la propria esperienza di subappaltatore: «Circa dodici anni fa alle presse avevamo da un lato i programmatori, che si occupavano delle impostazioni delle macchine, e dall'altro gli operai, addetti unicamente alla produzione. Questa organizzazione era possibile perché all'epoca trattavamo serie di dimensioni importanti. Ma nonostante questa divisione dei compiti, già allora non avevamo abbastanza programmatori e l'età media di quelli che c'erano era di 40 anni!»
     

  • Formazione in house

    Gaëtan Benoit - AIMM  riferisce che «è difficile, se non impossibile, assumere profili tecnici che accettino di produrre oltre che di programmare... e facendo turni anche notturni, come se non bastasse, con 2 o 3 team che si alternano.»

    Formazione in house
    copyright LVD

    E aggiunge: «Oggi riusciamo ad avere dei piegatori che sono completamente autonomi sulle macchine: programmano la pressa, producono, si occupano della manutenzione, ecc. Assumiamo lavoratori principianti e li formiamo in azienda con un programma di formazione sulla piegatura che abbiamo creato noi. La formazione comincia con piccole correzioni sulle macchine più facili da usare, poi si passa al montaggio degli utensili, poi a programmare cose un po' più complesse, e infine alla preparazione e alla produzione della piega dall'inizio alla fine. E in questo modo riduciamo i nostri problemi col personale.
    Poi ci sono le nuove generazioni di presse piegatrici, che vengono programmate a distanza da un programmatore del reparto Industrializzazione. Il piegatore gli telefona, se necessario fa 2 o 3 correzioni, e poi può cominciare rapidamente a produrre.  Si risparmia tempo in officina, soprattutto nell'approntamento, che risulta ridimensionato di 3 o 4 volte rispetto a prima.
    »
     

  • I comfort da assicurare al piegatore

    Dato che ci sono pochi candidati disponibili, bisogna cercare di fidelizzare i collaboratori. Sono tanti gli aspetti da considerare: lo stipendio, ma anche la qualità dell'ambiente lavorativo e degli strumenti, qualità migliorata soprattutto dall'uso delle tecnologie che semplificano il compito del piegatore.

    «Bisogna migliorare la postazione e gli strumenti per renderli meno stancanti, sia fisicamente che mentalmente» spiega Gérard Boudesocque – AMADA.

    «Un piegatore che riceve una pila di progetti da produrre deve stabilirne la fattibilità e redigere una task list per poi inserirla nel controllo numerico. Non è affatto facile! E questa fase può generare errori. »

     

    Ci sono diverse soluzioni possibili per cercare di migliorare gli strumenti di cui dispone il piegatore:

    Lo schermo, sulla macchina, per visualizzare il pezzo in 3D, poter seguire le piegature in tempo reale, ecc. Come spiega Gaëtan Benoit – AIMM, «si tratta di un comfort per l'addetto alla piegatura, che evita così di sbagliare il senso del pezzo, e può verificare in quale punto dev'essere piegato o come deve posizionarlo, ecc
     

    I comfort da assicurare al piegatore
    Copyright Colly-Bombled

    Gérard Boudesocque – AMADA puntualizza che «attrezzare la macchina è molto faticoso per il piegatore, soprattutto quando deve produrre 10, 15, 20 o 30 programmi diversi in una stessa giornata. Anche avere a che fare con lunghezze importanti può essere difficoltoso. L'attrezzaggio automatizzato della pressa, con uno stock più o meno fissato alla macchina, permette di avere gli utensili sempre a portata di mano al momento giusto e di evitare di manipolare una grande quantità di utensili. Un utensile frazionato di una lunghezza di 835 mm pesa facilmente da 10 a 20 kg. E sollevare 10/20 chili con la sola forza delle braccia, dopo aver già cambiato diversi utensili, a lungo andare stanca.»

    Clicca qui per approfondire con l'articolo: Riattrezzaggio della pressa piegatrice: come ottimizzarlo?

    I comfort da assicurare al piegatore
    copyright Bystronic

    Gerrit Gerritsen – Bystronic sottolinea l'importanza della luce in fabbrica: «La luminosità è molto importante, il piegatore ha bisogno di vederci bene, per esempio per leggere i progetti e verificare i pezzi. E abbiamo constatato  che spesso le officine non sono abbastanza illuminate. Sulle presse piegatrici si possono anche montare dei led ultra potenti per assicurare la luminosità necessaria alla postazione.»
     

  • La piegatura di pezzi di grandi dimensioni e i bracci accompagnatori

    Gérard Boudesocque – AMADA completa il discorso sulle grandi dimensioni: «I bracci accompagnatori consentono di accompagnare il foglio durante il movimento di piegatura quando si ha a che fare con pezzi grandi o pannelli. Così l'addetto non ha più bisogno di farlo manualmente, né in salita né in discesa. Il lavoro dell'addetto risulta meno gravoso, e vengono migliorate anche la produttività e soprattutto la qualità della piegatura. In effetti, in fase di piegatura, l'accompagnamento può danneggiare l'angolo finale e può anche rischiare di spezzare il foglio. Se il pannello piegato non viene accompagnato correttamente, possono presentarsi segni di rottura della materia sulla lunghezza della piega, sul bordo della V. Il braccio accompagnatore permette di evitare questo difetto, poiché il pezzo viene accompagnato con una velocità pari a quella a cui avviene la piegatura.»

    La piegatura di pezzi di grandi dimensioni e i bracci accompagnatoriCi sono due tipi di situazioni che richiedono l'accompagnamento del foglio tramite un sistema esterno:
    ? per le lamiere sottili, nel caso ad esempio di pezzi per l'edilizia, le cassette, ecc., ovvero grandi fogli che tendono a flettersi. Il pezzo o il foglio deve essere accompagnato durante l'operazione di piegatura e durante il movimento della traversa.
    ? Per i fogli pesanti l'accompagnamento è necessario per ragioni di sicurezza. Invece di accompagnare il materiale con un ponte, lo si accompagna con degli accompagnatori.

    Anche Romain Dumontel – ATDT interviene sull'argomento, spiegando che «la velocità di piegatura della macchina può essere ridotta per permettere un accompagnamento più agevole, soprattutto sui pezzi lunghi e sottili che hanno più di una piega, e si evita così di deformarli. Spesso gli addetti piegatori non conoscono questa possibilità. Oltretutto la velocità può essere ridotta in maniera molto semplice, sul comando numerico, piega per piega. Per cui l'impatto sulla produttività è significativo e migliora anche la qualità.»
     

  • L'attrezzaggio automatico della pressa piegatrice

    Come osserva Pierrick Grand – Extratole, «una pressa piegatrice dotata di un sistema di attrezzaggio automatico permette di limitare le competenze di cui deve disporre il piegatore, facilitando così le assunzioni!»

    Approfondisci con l'articolo: Riattrezzaggio della pressa piegatrice: come ottimizzarlo?
     

  • La carriera del piegatore in azienda

    Gérard Boudesocque – AMADA conclude: «Il software di programmazione della piegatura permette anche di proporre dopo un certo periodo agli addetti di spostarsi al reparto Industrializzazione. L'addetto così sente che il suo ruolo viene riconosciuto e apprezzato e accetta più facilmente di programmare la piegatura tramite un software.»

    Confidentiel – Diffusion restreinte – Copyrith Metal-Interface.com

    pressa piegatrice