Macchina di taglio laser per lamiera: una visione e una strategia

In occasione di Lamiera 2022 abbiamo incontrato Maurizio Toselli, Sales Director di BLM GROUP, che ha gentilmente risposto alle nostre domande condividendo con noi la sua visione del taglio laser. È nata così un’intervista che riprende degli aspetti chiave di cui tenere conto per scegliere una macchina laser per il taglio della lamiera.
 

Innanzitutto bisogna analizzare bene la produzione, nel presente ma anche nel futuro, ovviamente. Assolutamente poi da considerare l'aspetto costi, in senso lato, quindi costi di sfruttamento completo del materiale, dell’energia elettrica, e per il taglio laser anche, importantissimo, il consumo del gas.

Inoltre, le macchine non fanno sempre lo stesso lavoro, come ben sappiamo, quindi è fondamentale valutare quali aiuti fornisce la macchina nel cambio produzione. Si parla tanto di database tecnologici e di supporto all’operatore, ma questi elementi devono essere poi effettivi, in modo che il cambio sia veramente istantaneo. Quello su cui noi stiamo lavorando molto, e che risulta fondamentale, è il monitoraggio della macchina, per avere sempre sotto controllo come e quanto sta lavorando Molti imprenditori comprano macchine aggiuntive senza pensare che potrebbero invece sfruttare meglio quelle già in loro possesso. Quindi è importantissimo monitorare il funzionamento della macchina tramite i software di gestione, che possono fornire consigli su come ottimizzarne l’uso, strategia in linea con l’approccio Smart Factory.
 

Dipende dal tipo di produzione, ci sono aziende che hanno un prodotto proprio e quindi i pezzi vanno direttamente su linee automatiche di montaggio, e poi ci sono i terzisti, all’altro estremo, e in questo caso i pezzi possono poi passare direttamente alla piegatura o all’imballaggio per essere spediti. Le esigenze di ogni cliente possono essere molto varie e per offrire il miglior supporto è necessario un approccio consulenziale.
 

Sì, possiamo mettere il cliente nelle condizioni di fare le proprie considerazioni sui dati rilevati dal software e quindi di intervenire di conseguenza sulla macchina, oppure possiamo intervenire noi come consulenti, analizzando gli stessi dati e consigliando quindi il cliente.

Da qui, ultimo aspetto importante per scegliere: non scegliere una macchina ma un partner. Nel senso che il momento dell’acquisto di una macchina non segna la fine di un processo, bensì l’inizio: il partner seguirà l’azienda nell’evoluzione dell’utilizzo della macchina e del business, sia come service che come consulenza.
 

Considerare la potenza come il fattore discriminante è come se per scegliere un’automobile si valutasse solo la cilindrata o la potenza massima. C’era anche una pubblicità, un tempo, che diceva “la potenza è niente senza il controllo”. È vero che è un po’ una moda, oggi, parlare di alte potenze. In realtà, è vero che una potenza più elevata può dare dei vantaggi, in termini di spessori tagliati o di velocità di taglio su spessori sottili.

Ma bisogna considerare che a potenze elevate corrispondono anche altri aspetti, come ad esempio i costi di utilizzo della macchina, i consumi ed anche una certa delicatezza dell’impianto. Come per un’automobile, poi, tutto il resto dev’essere capace di adeguarsi a questa potenza. Giusto dunque guardare la potenza, ma vanno considerati anche tutti gli aspetti quali software e tecnologie, che devono poter supportare quella potenza.
 

Il sorting non è un tema facile, perché la soluzione deve adattarsi alla tipologia di pezzi che si vogliono trattare.

Ci sono oggi soluzioni di sorting sempre più flessibili, che relativizzano il discorso delle dimensioni dei pezzi, anche se questo criterio resta importante. Bisogna anche capire di che tipo di impresa si parla: il sorting porta una certa rigidità in azienda, per cui lo vedo più adatto per quelle che hanno un orientamento di grandi serie. È sicuramente più adatto per un’organizzazione di tipo industriale e non artigianale e per quelle aziende che hanno un prodotto che ha delle tipologie abbastanza standardizzate, in quanto automatizzare il sorting e poi non sapere come gestire i pezzi a valle è un po’ uno spreco, dato che l’impianto di sorting è costoso e in più va programmato.
 

Bisogna considerare il rapporto tra la facilità d’uso e le potenzialità dello strumento. Il rischio è quello di dotarsi di strumenti che offrono tantissime funzionalità e di servirsene poi in maniera solo molto parziale, senza sfruttarle tutte. Meglio in certi casi avere un software meno potente ma mirato, centrato sulle esigenze dell’azienda.

Noi forniamo ai clienti degli strumenti semplici, che permettono di controllare la macchina da remoto e analizzare l’utilizzo della macchina e i margini di miglioramento. Il software si può interfacciare facilmente con l’ERP aziendale, scambiando dati, andando verso quella che è la Smart Factory. Ricordiamo che ci sono persone con competenze molto diverse che si servono del software, per cui la facilità d’uso è fondamentale, per permettere a tutti di utilizzarlo nel migliore dei modi.

Ritornando sul tema del sorting, noi stiamo sviluppando sistemi di supporto alla selezione manuale dei pezzi, dedicato alle aziende meno strutturate, che conservano un sorting manuale di base, con l’obiettivo di agevolare il lavoro dell’operatore e minimizzare le possibilità di errore, con costi accessibili a tutti.