Il settore della lamiera industriale non fa eccezione in un'epoca in cui l'efficienza dei processi è una conditio sine qua non per la sopravvivenza delle imprese. Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Tommaso Bonuzzi, Direttore Vendite di Salvagnini, azienda che si distingue per la produzione di macchine per l'industria della lamiera. Ha condiviso con noi le sue opinioni sulle tendenze più attuali del settore, e sull'automazione in particolare.
L’importanza dell’efficienza di processo
Nel settore della lavorazione lamiera, come del resto in qualsiasi altro settore, le aziende non puntano alla sopravvivenza ma alla profittabilità. La gran parte delle macchine, delle tecnologie, sono ormai in grado di realizzare pezzi rispettando gli standard qualitativi che il mercato richiede oggi. La qualità è quindi ormai data per scontata. Per fare la differenza, noi puntiamo da una parte su produttività, fattibilità e ripetitibilità, quindi sulla capacità di realizzare in tempi ciclo brevi e in modo completamente automatico geometrie molto complesse, spesso considerate impossibili, con il 100% di ripetitività, ma soprattutto sull'efficienza di processo, perché un'azienda oggi non può più permettersi di rinunciare alla marginalità per un processo produttivo inefficiente.
I vantaggi dell’automatizzazione di macchine e processi attraverso l’esempio della cella di piegatura automatizzata
Possiamo migliorare l’efficienza in diversi modi. Possiamo puntare sull’automazione, un’automazione flessibile, che da sempre fa parte del nostro DNA e che caratterizza tutta la nostra gamma prodotto. Automatizzare macchine e processi significa sfruttare dispositivi che risolvono attività a basso valore aggiunto, come il carico e lo scarico dei pezzi, ma anche macchine completamente automatiche, come la nostra pannellatrice, che alimentiamo con un foglio di lamiera e che produce un pezzo piegato finito. La pannellatrice si attrezza automaticamente e se ne prende cura: lo centra, ne misura lo spessore, lo piega, rileva le caratteristiche meccaniche del materiale, adatta i parametri di lavorazione e completa la pannellatura azzerando gli scarti.
Un investimento iniziale ammortizzato rapidamente grazie a una maggior efficienza
Abbiamo già detto che l’automazione permette di raggiungere prestazioni elevate dal punto di vista di produttività, fattibilità e ripetitibilità. Ma incide anche in maniera decisiva sull’efficienza della singola macchina. E poiché l’automazione rappresenta un investimento iniziale ingente, questo beneficio è tutt’altro che trascurabile, perché permette di ammortizzare in tempi più rapidi l’investimento, sia perché rispetto a una macchina manuale, dati gli stessi lotti produttivi, una macchina automatica mantiene un’aliquota produttiva residua che può essere utile per gestire eventuali picchi produttivi o accettare nuovi clienti. Questo fattore dovrebbe incentivare anche i più scettici ad investire nell’automazione.
L’automazione come risposta alla carenza di personale e come incentivo per attirare le nuove generazioni di operatori
Assolutamente: oltre che una leva importantissima per l’efficienza di processo, l’automazione consente di rispondere anche a un altro problema, quello della carenza di personale. Da una parte perché offre condizioni di lavoro decisamente più interessanti rispetto a quelle della conduzione di tradizionali macchine manuali: l’operatore si trova a gestire una macchina automatica, meno usurante, più intuitiva, che, estremizzando, può gestire e monitorare con un’applicazione del proprio smartphone. Sono caratteristiche più in linea con le aspettative dei giovani che si affacciano oggi sul mondo del lavoro, un effetto collaterale positivo dell’automazione. Dall’altra parte, in uno scenario in cui sta diventando sempre meno scontato reperire sul mercato anche personale privo di particolari qualifiche, l’automazione può ridurre la necessità di forza lavoro senza compromettere la produttività, anzi, migliorando le prestazioni, ad esempio nelle fasi di attrezzaggio o di carico/scarico e sorting.
I vantaggi dell’interconnessione e l’utilizzo dei dati per ottimizzare l’uso e la manutenzione degli impianti
Partiamo da una precisazione tutt’altro che scontata: l’automazione può essere hardware, quindi realizzata grazie a dispositivi fisici, ma può essere anche software – perché sfruttando la digitalizzazione, e senza necessariamente intervenire sul layout produttivo, possiamo risolvere la gran parte degli errori che quotidianamente riducono l’efficienza delle aziende. Le macchine oggi sono parte di una rete: sono connesse tra loro, e sono connesse con il gestionale aziendale. Potenzialmente sono connesse anche con uno o più cloud, e con i gestionali di clienti e fornitori. Questo permette di automatizzare alcune attività, penso banalmente al riordino di stock di magazzino sotto le soglie di scorta, ma anche di raccogliere e sfruttare grandi quantità di dati. Lato Salvagnini mettiamo a disposizione una soluzione IoT che storicizza i dati provenienti dalle macchine: modalità, tempi di lavoro e un quantitativo enorme di altri dati che consentono di verificare e correggere i parametri di lavorazione. Del monitoraggio può occuparsi il cliente, cui possiamo affiancare i nostri specialisti: l’obiettivo è di seguire i nostri clienti, guidarli negli aggiustamenti possibili rispetto all’uso delle macchine, intervenire per la manutenzione, con un vantaggio competitivo finale enorme. Un approccio che sfocia anche in una maggiore vicinanza al cliente, e quindi in una grande attenzione al servizio, che per noi rappresenta un valore.
Il ruolo chiave della comunicazione e della condivisione delle esperienze per promuovere l’investimento nell’automazione
Restano da convincere quelle aziende che sono ancora restie ad investire nell’automazione. E per questo risulta fondamentale l’informazione, lo scambio di esperienze, soprattutto tra pari: è di certo più utile e interessante ascoltare l’esperienza di un partner o di un concorrente piuttosto che la presentazione di un produttore di macchine. La comunicazione e lo scambio di informazioni oggi rivestono un ruolo di primo piano, soprattutto quando si basano su casi studio o comunque sull’esperienza diretta di un utente.
L'intervista a Tommaso Bonuzzi ci fa capire quanto l'automazione non sia più una semplice scelta strategica per le aziende del settore della lamiera, ma una vera e propria necessità per rimanere competitivi. Se alcune aziende sono ancora restie a investire nell'automazione, i vantaggi in termini di efficienza, produttività e servizio al cliente sono innegabili. In questi tempi di trasformazione digitale e di carenza di manodopera, è fondamentale che gli operatori del settore della lamiera si adattino e adottino queste tecnologie innovative.
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- LAMIERA 2023 Comunicato
L’automazione nell’industria della lamiera: un’intervista a Tommaso Bonuzzi, Direttore Vendite di Salvagnini
Pubblicato su 06/06/23